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Home » Il Blog degli Amanti della Pasticceria » Cioccolata in tazza: tutti i segreti
Pronte, tutte in fila, le parole comfort food, felicità e pomeriggi d’inverno, però piovosi – gli spot televisivi non hanno certo aiutato. E poi rendersi conto che sono ovunque. Sempre le stesse, la cioccolata strappa quelle. Viene quasi la gelosia. Come capita a quelle lettrici di Piccole donne quando vanno a leggerne le recensioni: scoprire che tutte si identificavano in Jo, e non sentirsi più così originali. Del resto, come pretendere l’esclusiva? Le altre sorelle, a confronto, trasparenti.
Andare contro la logica? “Bevanda triste sul finire d’agosto”. Non può funzionare, non convincerebbe nessuno. Nemmeno in Trentino. Ci si arrende. Felicità, comfort food, inverno. Al massimo, proporla per la colazione. Mentre fa freddo sì, però non piove.
C’è chi la prepara facendo pian piano sciogliere nel latte una tavoletta di cioccolato e chi utilizza il cacao in polvere: in entrambi i casi punto di partenza è scegliere prodotti di qualità. Una tavoletta che sia fondente almeno al 70% o dell’ottimo cacao amaro. Assolutamente vietata quell’infelice proposta del mercato che prende il nome di cacao zuccherato.
Si può utilizzare, lo vedremo, l’acqua al posto del latte. Intanto, se latte deve essere, allora che sia intero, dal gusto deciso.
In realtà neanche l’aggiunta dell’amido è così scontata. Soprattutto se si decide di preparare la cioccolata sciogliendo una tavoletta il risultato – se si bilanciano bene le dosi – sarà naturalmente denso. Un piccolo aiuto serve se si usa il cacao: si può aggiungere dell’amido, o un po’ di fecola, però sempre nella seconda cottura, e più avanti spiegheremo cosa significa.
Esistono inoltre sul mercato dei preparati per realizzare rapidamente della cioccolata in tazza. I risultati sono gustosi, è indubbio, e una bustina pronta è comoda, l’ideale per quelle volte in cui la pigrizia ha la meglio e anche prendere il cacao, lo zucchero, un’eventuale bilancia, dà noia. Allora, per evitare prodotti che lasciano comunque troppo spazio allo zucchero, buona idea è preparare noi stessi una miscela delle polveri necessarie per una cioccolata, secondo il nostro gusto, e sistemarla in un barattolo, pronto per ogni evenienza.
Prima di essere aggiunto al latte il cioccolato deve essere spezzettato, e sciolto a bagnomaria.
Nel caso si usi invece il cacao bisogna stare bene attenti a mischiare le polveri prima -cacao, zucchero ed eventuale amido- e solo dopo unirle al latte, mescolando bene.
La cottura di una buona cioccolata deve essere eseguita a fuoco bassissimo, e senza arrivare a bollore, mescolando con una frusta per evitare che si formino grumi. In alternativa si può anche usare un frullatore a immersione in fase finale, ma usare bene la frusta prima è preferibile.
Altro consiglio utile è procedere secondo due diverse cotture: la prima del latte, che diventerà caldo ma non bollente, la seconda aggiungendo gli altri ingredienti, e sempre senza portarli a bollore.
La cioccolata calda si può preparare anche con l’acqua. Un suggerimento utile per le sempre più frequenti intolleranze al lattosio, ma da non considerare solo come un’alternativa, piuttosto come un modo che è intanto più vicino all’originale, a come si beveva alle origini, e che esalta maggiormente il gusto del cacao.
Stesso procedimento già suggerito: le polveri prima, poi l’acqua calda. Un risultato differente, ma che potrebbe sorprendere.
Non esiste una dose universale per preparare la cioccolata in tazza, tutto dipende dai gusti, dal risultato che si vuole ottenere: più o meno densa, più o meno dolce. È chiaro, ad esempio, che è il gusto del cioccolato che dovrebbe avere la meglio, ma nulla vieta di usare una tavoletta al latte, o addirittura bianca, per un risultato meno tradizionale ma goloso. C’è chi aggiunge anche alla ricetta un pizzico di sale.
La cioccolata in tazza può essere arricchita e personalizzata con un’infinità di ingredienti come zenzero, cannella, peperoncino, liquore, foglioline di menta, frutta fresca o secca e l’intramontabile e calorico ciuffo di panna.
La versione tradizionale, comunque, e in generale gradita dai più, è densa, e fa rientrare di diritto la cioccolata in tazza tra i cosiddetti dolci al cucchiaio. Anzi, forse essa rappresenta il dolce al cucchiaio per eccellenza, anche se spesso fugge da questa classificazione perché tendiamo a considerarla quasi un mondo a sé.
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