Pasticceria Max e Farina Intera Varvello 1888 insieme.

La Farina Intera Varvello entra a far parte della grande famiglia di Pasticceria Max, infatti verrà utilizza per la creazione di tutti i suoi prodotti dolciari. Si tratta di una farina che regala al mondo della pasticceria una nuova e sana leggerezza. Il merito è di un metodo di produzione brevettato, che la rende fonte naturale di fibre solubili: una caratteristica importante per aumentare la digeribilità dei dolci, la friabilità e il gusto dei prodotti da forno e la morbidezza dei grandi lievitati. La leggerezza del prodotto finito è garantita da un processo di macinazione lungo (20mm per 125 tons gg) e lento, che consente di mantenere inalterate le caratteristiche reologiche dei migliori grani “hard” utilizzati, riducendo il danneggiamento degli amidi, generando meno zuccheri semplici (dannosi per l’organismo perché causa di innalzamento glicemico) e ottenendo una farina che può sopportare tempi lunghi di lievitazione. La Farina Intera Varvello è studiata appositamente per la preparazione di brioches, sfoglie, frolle, piccola pasticceria e grandi lievitati.

RICERCA E SVILUPPO

L’impegno nel campo della nutraceutica. Healthy eating è molto più di una promessa. Nutrire e, al tempo stesso, agire positivamente sulla salute è punto di partenza e d’arrivo di ogni scelta. Il laboratorio di ricerca, guidato dalla Dott.ssa Francesca Varvello, affianca ad una rigorosa selezione dei cereali, lo studio continuo sui processi produttivi, in sinergia con il mondo universitario e le industrie molitorie tecnologicamente all’avanguardia. Requisiti indispensabili per offrire farine e prodotti con un alto valore nutraceutico. Per offrire alimenti sani e buoni da mangiare.

COLLABORAZIONI UNIVERSITARIE

Studi scientifici dietro ogni progetto Università di Bologna La tecnologia di catalisi enzimatica alla base del metodo produttivo della Farina Intera Varvello nasce dalla collaborazione tra Varvello 1888, Molino Colombo e un team di ricercatori dell’Università di Bologna. Il progetto ha portato allo sviluppo di un processo innovativo, in grado di disgregare le matrici vegetali della crusca di grano e di massimizzare la biodisponibilità di quelle fibre solubili altrimenti non sfruttabili dall’organismo. Università e Policlinico di Pavia Il Dipartimento di Medicina Interna e Terapia Medica dell’Università di Pavia collabora con Varvello 1888 nello studio degli effetti di un pane bianco, prodotto con farina contenente fibra solubile ricca di Arabinoxilani biodisponibili, sulla glicemia postprandiale in soggetti normoglicemici. Gli esiti dell’indagine condotta sino ad oggi hanno mostrato una riduzione significativa della glicemia postprandiale: la ricerca si è estesa anche su pazienti in sovrappeso attraverso un progetto di ricerca del Policlinico San Matteo di Pavia (U.O. di Medicina Generale 2).